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Primi spunti di lavoro per la sanità pubblica e prossima


Impegno del Patto Autonomie e Ambiente a lavorare politicamente per la sanità pubblica e prossima: primi spunti di lavoro

Venezia – Milano – Firenze – Roma – Napoli – Palermo – Cagliari, 11 settembre 2023

Siamo impegnati, come sorellanza di forze, gruppi e persone impegnate politicamente nei territori della Repubblica italiana e in Europa, per una sanità pubblica e prossima, gratuita e universale, sostenuta dalla ricerca pubblica, indipendente dalle multinazionali, gestita valorizzando merito e competenza, autodeterminata dalle persone, autogovernata dalle autorità locali, capillarmente presente in ogni territorio andando incontro alle reali necessità delle popolazioni.

Per questo abbiamo costituito il gruppo di lavoro politico interterritoriale per una Sanità Pubblica e Prossima, costituito da persone competenti e impegnate: amministratori, studiosi, operatori, attivisti della resistenza territoriale contro l’austerità e le chiusure dei presidi.

Concretizzeremo i principi di autonomia politica, culturale ed economica della Carta di Chivasso in progetti che pongano fine all’attuale metastasi normativa, alla burocrazia che soffoca le persone, ai disastri del centralismo sanitario (europeo, italiano e in atto in molte sanità regionali), che provoca insieme degrado, sprechi, incuria dei beni pubblici e umiliazione delle persone umane.

Nel nostro lavoro politico, per mettere in grado il Patto Autonomie e Ambiente di fare proposte competenti e serie, mettendo ben a fuoco le responsabilità del disastroso stato della sanità pubblica, mai ci vedrete a fare “iniziative” insieme a coloro che della sanità sono stato sino a oggi i carnefici: tecnocrati internazionali, partiti centralisti, alta e media dirigenza sanitaria conformista e prona alle multinazionali, capi di sindacati ripiegati su posizioni corporative.

Il lavoro inizia con la definizione di un obiettivo politico ambizioso e insieme minimale: il pieno dispiegamento di una sanità territoriale di prossimità.

Di seguito alcuni stimoli di lavoro, con prese di posizioni che oggi a molti appariranno lunari ma che invece devono tornare a essere terrestri, anzi territoriali:

1 La sanità, secondo il Patto Autonomie e Ambiente, deve essere pubblica e prossima, per la salute di oggi e il bene delle generazioni future.

2 La persona umana ha diritto ad avere un medico generale di fiducia, che la assista nel rispetto della sua autonomia costituzionale (Art. 32).

3 Al medico di famiglia deve essere garantita autonomia professionale, scientifica, logistica, economica, oltre che autorità nel sistema sanitario pubblico (Art. 33).

4 Il medico di famiglia deve seguire e visitare ciascuna persona che gli si è affidata, anche a domicilio se necessario, facendo quanto in suo potere perché ella si ammali il meno possibile.

5 Ogni comunità locale deve avere un suo ambulatorio locale pubblico, dove i cittadini possano incontrare facilmente il proprio medico di fiducia, o un suo sostituto, oltre che una segreteria e una infermeria per le necessità più comuni.

6 A nessuna persona dovrà mai essere imposta un'identità digitale per accedere ai servizi sanitari.

7 Nessun medico che decide di lavorare nella sanità pubblica territoriale può svolgere attività a pagamento

8 Nessun medico della sanità pubblica territoriale può partecipare ad attività informative o formative che non siano organizzate da una università pubblica.

9 Dopo il pieno dispiegamento della sanità territoriale di prossimità, le autorità territoriali potranno più ragionevolmente dimensionare le strutture sanitarie per cure più intensive, complesse, specialistiche, secondo principi costituzionali di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione (Art. 118).

10 Non chiediamo alla sanità pubblica territoriale di porre rimedio ai guasti prodotti da una società malata: non ci saranno mai risorse sanitarie sufficienti per curare esseri umani avvelenati e rovinati dal degrado ambientale, dal consumismo sfrenato, dal pensiero unico indotto dalle multinazionali e dai loro media.

11 Per fermare le tendenze ecocide, genocide e suicide del nostro tempo, il Patto Autonomie e Ambiente è impegnato in un programma più generale per le autonomie personali, sociali, territoriali, in continuità con i valori della Carta di Chivasso, che sono alla radice del nostro umanesimo autonomista.

 

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